venerdì 10 febbraio 2012
giovedì 9 febbraio 2012
mercoledì 8 febbraio 2012
Stromboli
Paolo Gonzato
OUT OF STOCK, progetto per la villa "La lunatica", fiorucci art trust stromboli all'interno della residenza VULCANO EXTRAVAGANZA
Rendering by MBPR
ROLLING STONES - Roadside Picnic / Stromboli
produced by Fiorucci Art Trust
curated by Milovan Farronato
published by Salerno Editrice, Rome
Book launch on October 7th, 2011
Swiss Institute, New York
...
sabato 4 febbraio 2012
Riva 1920 - Le briccole di Venezia
Concorso "Le briccole di Venezia" - Progetto IN EQUILIBRIO
Le briccole mantengono, in questo
progetto, il valore dato non dall'intenzionalità estetica ma dalla qualità ed
importanza dell'elemento naturale del legno di rovere. Il riuso del palo
veneziano è volto alla sua totale valorizzazione, affiancandolo ad un appoggio
che gli consente di mutare in seduta da esterno.
Come approccio progettuale definiamo una sorta di filosofia
del riuso che prevede il minimo numero di lavorazioni di falegnameria, il
minimo scarto, la massima praticità; esteticamente si vuole mantenere nel
prodotto d’arredo finito le caratteristiche proprie delle briccole che
eccessive lavorazioni andrebbero a celare.
Questo metodo ci ha portato a progettare la seduta IN EQUILIBRIO.
La seduta nasce dalla progettazione di un metodo di taglio
che possa produrre il minimo scarto possibile dei pali di legno di rovere,
sotto i quali apporre dei supporti regolabili in acciaio zincato e verniciato
con punti d’appoggio in gomma. L’approccio e le poche lavorazioni sono pensate
per adattarsi alle diverse sezioni che la briccola può avere.
La scelta estetica è stata quella di dare la massima
visibilità al materiale ligneo ricco di espressività e bellezza, un materiale
che racconta sia la vita naturale che
quella del luogo in cui viene
utilizzato.
L’accostamento con il piede in acciaio oltre che avere
funzione statica offre anche un interessante sovrapposizione di significato,
formalmente la seduta ricorda la trave di equilibrio usata nella ginnastica
artistica, ecco quindi che il termine di remade
accoglie anche il significato di riutilizzo, con altra funzione, di un oggetto
già esistente ma destinato ad altro.
La seduta IN
EQUILIBRIO ha dimensioni variabili rispetto alla lunghezza della briccola
arrivando ad una estensione massima di 5m, può essere facilmente manutenuta,
semplifica tutte le fasi del processo produttivo (lavorazioni, scarti di
produzione, imballaggio, trasporto e montaggio) non rinunciando al fattore
estetico dato dal materiale unico nel suo genere unendo un approccio ironico.
Le Sentinelle della Patria
Allestimento della mostra "Le sentinelle della Patria"
per l'Associazione Vittime del Dovere in collaborazione con il Comune di Pisa
Opere di
Gaetano Orazio
A cura di
Marco Cristiano Valsecchi + MBPR studio
Testi
Philippe Daverio, Jessica Anais Savoia
Michele Bellinzona, Silvana Cafaro, Emanuela Piantadosi, Paolo Ravasi e Marco Cristiano Valsecchi
Grafiche catalogo
Paolo Soldan
Audio e Video
White Design Studio
Coordinamento e sviluppo Tecnico
Mauro Viganò e Sabrina Palazzoli
Modello
Matteo Broggini
venerdì 3 febbraio 2012
Cittadella dell'edilizia - Como
MBPR + arch. Marco Cristiano Valsecchi
collaboratori: Ing. Matteo Biondi, Ing. Mauro Viganò, arch. Sabrina Palazzoli, Matteo Broggini,Mirko Franzoi e Michela Garau.
Progettualità Urbana. Progetti per Piacenza
Progetto Vincitore. Progettualità Urbana. Progetti per Piacenza
MBPR + arch. Sebastiana Allegrina
“La
storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono
la geografia. E la storia, del resto, è in funzione della geografia. [...] Il
Po comincia a Piacenza, e a Piacenza comincia anche il Mondo piccolo delle mie
storie, il Mondo piccolo è situato in quella fetta di pianura che sta fra il Po
e l’Appennino.”
G. Guareschi, Don Camillo - Mondo piccolo
“La
struttura della città è ferreamente chiusa; ma le strade su cui domina portano
lontano ed è su di esse che si prepara l’avvenire. Da esse gli stranieri
giungono alla città, formano il sobborgo, sciolgono la chiusa struttura
urbana.”
M.
Poëte, Introduzione all’urbanistica.
La città antica
Meglio cominciare a Piacenza.
Una volta entrata a Piacenza la via Francigena
diventa parte della storia urbana della città
Il pellegrino che camminava lungo il tratto urbano
tuttora riconoscibile nelle vie Garibaldi, Sant’Antonino e Scalabrini
percorreva uno dei primi collegamenti stradali tra i borghi nati al di fuori
del nucleo romano: nel medioevo con l’interdizione a svolgere mercati
all’interno del castrum e il decadimento del divieto di costruire a ridosso
delle mura, nacquero le prime aggregazioni all’esterno della cinta muraria
originaria.
Sulle principali vie di comunicazione per la
campagna si svilupparono borghi e monasteri, nelle immediate vicinanze del
castrum nuove chiese, poi mercati, stazioni di posta, ostelli per i viandanti e
un percorso di collegamento.
Questa prima circonvallazione venne costituita principalmente per ragioni igieniche: essa
permetteva un collegamento diretto tra la Postumia occidentale e la via Emilia
e diventava quindi un passaggio fondamentale del corridoio sicuro per i
cattolici in cammino verso Roma attraverso l’Italia bizantina.
Il progetto di riqualificazione della via Francigena
prende le mosse proprio da questo stretto legame tra il cammino del pellegrino
e la morfologia urbana della città.
Oltre ad avere individuato un sistema di arredi
formalmente riconoscibili come appartenenti ad un unico sistema, il progetto
mira a restituire alle più significative tappe del percorso una spiccata
compiutezza formale ed evocativa.
Ogni piazza è stata studiata in relazione al suo
rapporto con la città e alle emergenze che su essa si affacciano, riacquisisce
valore in sé e costituisce un legame formale con le altre tappe. Gli spazi
antistanti le chiese tornano ad essere luogo di incontro e di scambio,
affermano la propria identità in maniera indipendente dal percorso.
La via Francigena è un cammino che collega luoghi
successivi dalla forte connotazione planimetrica e funzionale, in ognuno delle
quali il pellegrino/turista può riposarsi, informarsi, trovare momenti di
svago.
Le chiese si riappropriano del proprio sagrato:
parallelamente alla facciata corrono a terra strisce di marmo bianco di Carrara
che descrivono grandi campiture regolari
e danno ordine e disegnano compiutamente piazze di ampio respiro.
In questo contesto gli arredi non sono un semplice
oggetto industriale calato nei residui urbani, ma diventano parte del sistema.
Pensati come oggetti molto riconoscibili ma anche semplici e standardizzabili,
le loro dimensioni e il loro posizionamento sono strettamente legati al disegno
delle piazze, ricalcano il direzionamento della pavimentazione e concorrono a
creare l’immagine generale dello spazio.
Solo i dissuasori sono indifferenti al disegno della
piazza e individuano la strada carrabile pavimentata totalmente in granito
scuro spazzolato, mentre le zone pedonali in cui si svolgono le attività di
svago sono pavimentate con mattonelle alternate di granito scuro spazzolato e
pietra di luserna fiammata grigia. Per contribuire all’aspetto didattico e divulgativo,
all’ingresso e all’uscita di ogni area inserti in pietra a pavimento permettono
al viandante di leggere il nome della piazza, stia egli camminando a piedi o
attraversando in macchina la città. In ogni area viene inoltre individuato un
punto focale di supporto, sia esso un lembo di pavimentazione o un muro, sul
quale vengono riportate a scopo didattico le principali tappe della via
Francigena in Europa.
In quest’ottica il sistema applicabile in tutte le
aree urbane che si trovano sul percorso francigeno.
Dal punto di vista funzionale l’intento è quello di
realizzare degli spazi di vera sosta, di ristoro, di scambio culturale e di
contemplazione del paesaggio urbano, l’intento è cioè quello di riproporre i
temi propri delle tappe della via Francigena ma riletti in chiave contemporanea
e dedicati alle esigenze del pellegrino/turista moderno.
CONCORSO per la sede dell'ordine degli architetti di Pavia
Ed essendo gli uomini per natura pronti a imitare e a imparare, ogni
giorno gloriandosi delle proprie scoperte si mostravano l’un l’altro i
risultati delle loro costruzioni, e così esercitando gli ingegni con emulazioni
giorno dopo giorno si riplasmavano con maggiore giudizio. E dapprima eretti dei
pali a forca e interposti dei rami allestirono muri col fango. Altri
disseccando zolle di fango costruivano muri, intelaiandoli col legno, e per
ripararsi dalle piogge e dai calori estivi li coprivano con canne e fronde.
Dopoché durante le procelle invernali i tetti non poterono sostenerle piogge,
facendo gli spioventi ricoprirono con fango spalmato i tetti inclinati e condussero
giù le acque cadenti. ( da De architectura, libro secondo di Marco Vitruvio
Pollione)
Si è inteso raggiungere lo scopo
progettuale attuando un processo di astrazione che muovendo da fascinazioni
storiche complesse (il mito della capanna) potesse arrivare a una
configurazione fisica enunciata in forma simbolica, si è definito quindi l’ingresso
della sede attraverso un controsoffitto conformato da due falde, una forma che
suggerisce il rifugio, la casa appunto.
E’ attraverso questa rilettura
che si trova la strategia per pervenire a una nuova configurazione dello spazio
che per sua condizione oggettiva e per regole date è già quasi completamente
definito nella volumetria.
La sfida maggiore in un
intervento d’interni è quella di proporre un progetto rispettoso del luogo dato
ma che riesca ad essere autonomo da esso, si è quindi cercato di lavorare sulla
struttura tipologica a corridoio e sul “quell’accidente” di quota tra il piano
di calpestio d’ingresso e quello della biblioteca amplificando l’asse che nasce
dall’ingresso, mettendolo in forte connessione con la sala corsi e la
biblioteca.
E-Plaza: Design, ITC, Urban Architecture
La seduta pensata per il comune di Jesi risponde agli obiettivi definiti dal bando riferendoli sempre al termine-concetto sostenibilità.
La panchina si compone di un telaio in alluminio riciclato sul quale vengono posizionate doghe in WPC (Wood Polymer Composit). La seduta è abbinata ad uno schienale-bracciolo indipendente che in fase di posa può essere aggiunto e collocato in diverse posizioni adattandosi agli spazi presenti in città. Sottostante la seduta, in posizione riparata, trova spazio un piccolo vano contenente il router wifi e una luce di cortesia che di notte illumina la seduta. La panchina è modulare.
I materiali impiegati per la realizzazione della seduta sono riciclati. L'alluminio è uno dei materiali più economicamente convenienti nel processo di recupero, il WPC utilizza i truciolari di scarto nelle lavorazioni del legno.
La conformazione a telaio della panchina si adatta e si integra agli spazi del centro storico, senza imporsi visivamente rispettando la ricchezza dei materiali e le “fabbriche” di antica fondazione (teatro Pergolesi, Palazzo Pianetti).
Il progetto mira a valorizzare le filiere produttive di alta specializzazione presenti sul territorio. E' stata posta particolare attenzione alla semplicità costruttiva scegliendo due soli materiali così da ridurre sia le fasi di lavorazione che di posa.
Il telaio della panchina è costituito da 14metri di tubolari d'alluminio con sezione rettangolare di 40 x 30 mm, spessore 2mm. Il peso totale di tale struttura compreso di spalliera è di 10 kg, equivalenti alla quantità di alluminio presente in 718 lattine per bevande alimentari da 33 cl. La seduta della panchina è costituita da 8 metri di WPC con sezione di 105 x 22 mm. Il peso totale della seduta è di 10kg. Il peso totale della panchina è di 20kg.
Urban Design Fest / 2009
Progetto segnalato dalla Giuria
Comunità cittadina,
partecipazione, giovani
La proposta progettuale nasce
dalla volontà di creare dei luoghi fisici cittadini che abbiano la forza di
aggregare i giovani e di attivare quelle forze latenti delle giovani
generazioni attraverso le proposte culturali e sociali che una città come Pavia
propone. Tale vitalità viene catalizzata attraverso un uso innovativo che un
nuovo tipo di arredo urbano può avere. Crediamo infatti che le città stiano
diventando sempre più solamente un luogo fisico nel quale si svolgono attività meramente
materiali, di consumo, ma che invece lo spirito e l’interesse delle persone (e
dei giovani specialmente) sia spesso rivolto a uno spazio che travalica la
fisicità urbana attigua. E’ ormai opinione condivisa che il principale mezzo di
trasmissione e organizzazione della popolazione giovanile (ma sempre più di
tutta la popolazione) sia la rete informatizzata con il suo spazio virtuale nel
quale ogni utente può, in maniera istantanea, diffondere, scambiare o
apprendere notizie e dati divenendo un soggetto pienamente attivo.
Partendo da queste considerazioni
preliminari l’arredo urbano, nella nostra personale declinazione progettuale, cerca
di strutturare i luoghi fisici cittadini di aggregazione in maniera innovativa attraverso
la fornitura di un accesso gratuito allo spazio della rete creando una zona di
contatto tra reale e virtuale. Parallelamente alla definizione di un oggetto
fisico la proposta prevede un sito/blog in sinergia con le molte realtà culturali
pavesi, a disposizione dei giovani e della cittadinanza intera atto alla
creazione di uno strumento che, da un lato, “organizzi” la conoscenza delle
proposte culturali e sociali che avvengono in città (spettacoli, letture,
cinema, eventi, festival) e dall’altro dia la possibilità all’utente di essere
soggetto attivo nell’auto organizzazione di eventi e manifestazioni (attraverso
forum, social network, ecc.). Lo spazio fisico cittadino, in quest’ottica,
assommerebbe ai classici valori storici e sociali pregressi anche questa nuova
istanza che vede il ruolo della rete e dei servizi che essa può dare, come
motore sempre più attivo nella vita contemporanea.
Si arriverebbe alla creazione di
quella che noi definiamo città sensibile
ovvero di uno realtà urbana che attraverso lo strumento attualmente più
avanzato riesca a esprimere al meglio la propria realtà sociale, culturale
e di giovani forze creative.
Folded Bench / Panchina
Folded Bench è un sistema di
sedute modulari per l'arredo urbano. Il sistema è costituito da tre tipi di
sedute differenti: Folded A, un
modulo che consente la seduta a 360°; Folded B, un modulo che, grazie allo schienale basso indirizza la seduta
su di un lato preferenziale; Folded C
un modulo che grazie allo schienale alto permette una seduta più comoda. I tre
moduli consentono una molteplicità di sedute in grado di adattarsi agli eventi
della municipalità e di rispondere ai diversi luoghi del paesaggio urbano. Ogni
parte del sistema è impilabile consentendo all'ente gestore una comoda
possibilità di depositare gli arredi non utilizzati. Il sistema, realizzato in
lamiera di ferro plastificata, presenta una foratura del materiale sulla seduta
e sullo schienale. Tale soluzione è stata adottata per favorire una migliore
dispersione termica del materiale in caso di esposizione solare, nelle parti di
maggiore contatto col corpo di chi ne farà uso.
Folded Bikerack /
Portabiciclette
Folded Bikerack è un sistema di
stoccaggio per biciclette in continuità col sistema di sedute Folded Bench. Il
modulo base consente di parcheggiare in sicurezza fino a tre biciclette e può
essere ripetuto fino a formare un'area di parcheggio più ampia. Folded Bikerack
può essere integrato al sistema di sedute o può essere localizzato indipendentemente
da esse.
Information Hub / Punto di
Informazione
Informaton Hub è un totem
informativo multimediale. L'altezza di 3,00 m ne permette una perfetta visibilità
al''interno del paesaggio urbano valorizzandone le funzioni informative. Il
sistema comprende una bacheca espositiva per annunci e manifesti di libero
accesso, un doppio dislplay a Led per comunicazioni urbane della municipalità e
dell'utenza, un modulo tecnologico che ospita: un
router wi-fi, un pannello solare che ne permette una totale autonomia
energetica ed eventualmente altri apparati tecnologici quali un proiettore di
immagini video ed elementi di diffusione sonora.
1909 VIDEO
Sul nostro canale YouTube è disponibile il video sulla realizzazione del tavolo 1909 Giro d'Italia.
Opera realizzata per il progetto: 150 Mani / Collezione ITALIANA
Design: Michele Bellinzona e Paolo Ravasi
Realizzazione: MAC Arredamenti
TAVOLO 1909 Giro d'Italia
Il progetto proposto per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia è un prodotto d'arredo artigianale eseguito seguendo la tradizione ebanista del territorio canturino. Il tavolo denominato “1909 Giro d'Italia” rende omaggio alla celebre gara ciclistica su strada ideata da Tullo Morgagni che ne annunciò la nascita il 24 agosto del 1908 su La Gazzetta dello Sport. La prima edizione del “Giro” partì il 13 maggio del 1909 alle 3.00 di notte da viale Monza nel centro di Milano e con le sue otto tappe tocco le città di Bologna, Chieti, Napoli, Roma, Firenze, Genova e Torino consacrando Luigi Ganna come primo glorioso vincitore.
Il tavolo “1909 Giro d'Italia”, disegnato dagli architetti Michele Bellinzona e Paolo Ravasi e realizzato da MAC arredamenti, ha un piano ellittico in noce di dimensioni 250 x 120 cm e una base d'appoggio realizzata con curvati di legno impiallacciati con la medesima essenza. Il piano può accolgiere fino a otto persone sedute e ha un'altezza da terra di 73 cm.
Il decoro del piano rappresenta lo schema urbano di un'ipotetica città formata dai quattro più importanti arrivi di tappa della prima edizione della gara ( Milano,Napoli, Roma, Torino) ed è ottenuto tramite l'intarsio di essenze di legno diverse, autoctone delle regioni che costituiscono il nostro Paese, suggerendo idealmente l'incontro delle strade d'Italia percorse dal “Giro”.
Unendo le diverse planimetrie in un unico disegno si ricorda come il giro d'Italia abbia idealmente unito nel corso degli anni l'Italia delle regioni e degli italiani.
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