mercoledì 8 febbraio 2012

Bagno Casa DG, Milano





Stromboli






Paolo Gonzato
OUT OF STOCK, progetto per la villa "La lunatica", fiorucci art trust stromboli all'interno della residenza VULCANO EXTRAVAGANZA

Rendering by MBPR

ROLLING STONES - Roadside Picnic / Stromboli

produced by Fiorucci Art Trust
curated by Milovan Farronato
published by Salerno Editrice, Rome

Book launch on October 7th, 2011
Swiss Institute, New York

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sabato 4 febbraio 2012

Riva 1920 - Le briccole di Venezia




Concorso "Le briccole di Venezia" - Progetto IN EQUILIBRIO

Le briccole mantengono, in questo progetto, il valore dato non dall'intenzionalità estetica ma dalla qualità ed importanza dell'elemento naturale del legno di rovere. Il riuso del palo veneziano è volto alla sua totale valorizzazione, affiancandolo ad un appoggio che gli consente di mutare in seduta da esterno.

Come approccio progettuale definiamo una sorta di filosofia del riuso che prevede il minimo numero di lavorazioni di falegnameria, il minimo scarto, la massima praticità; esteticamente si vuole mantenere nel prodotto d’arredo finito le caratteristiche proprie delle briccole che eccessive lavorazioni andrebbero a celare.

Questo metodo ci ha portato a progettare la seduta IN EQUILIBRIO.

La seduta nasce dalla progettazione di un metodo di taglio che possa produrre il minimo scarto possibile dei pali di legno di rovere, sotto i quali apporre dei supporti regolabili in acciaio zincato e verniciato con punti d’appoggio in gomma. L’approccio e le poche lavorazioni sono pensate per adattarsi alle diverse sezioni che la briccola può avere.

La scelta estetica è stata quella di dare la massima visibilità al materiale ligneo ricco di espressività e bellezza, un materiale che racconta sia la vita naturale che quella del luogo in cui viene utilizzato.

L’accostamento con il piede in acciaio oltre che avere funzione statica offre anche un interessante sovrapposizione di significato, formalmente la seduta ricorda la trave di equilibrio usata nella ginnastica artistica, ecco quindi che il termine di remade accoglie anche il significato di riutilizzo, con altra funzione, di un oggetto già esistente ma destinato ad altro.

La seduta IN EQUILIBRIO ha dimensioni variabili rispetto alla lunghezza della briccola arrivando ad una estensione massima di 5m, può essere facilmente manutenuta, semplifica tutte le fasi del processo produttivo (lavorazioni, scarti di produzione, imballaggio, trasporto e montaggio) non rinunciando al fattore estetico dato dal materiale unico nel suo genere unendo un approccio ironico.


Le Sentinelle della Patria





Allestimento della mostra "Le sentinelle della Patria"
per l'Associazione Vittime del Dovere in collaborazione con il Comune di Pisa

Opere di
Gaetano Orazio

A cura di
Marco Cristiano Valsecchi + MBPR studio

Testi
Philippe Daverio, Jessica Anais Savoia
Michele Bellinzona, Silvana Cafaro, Emanuela Piantadosi, Paolo Ravasi e Marco Cristiano Valsecchi

Grafiche catalogo
Paolo Soldan

Audio e Video
White Design Studio

Coordinamento e sviluppo Tecnico
Mauro Viganò e Sabrina Palazzoli

Modello
Matteo Broggini


venerdì 3 febbraio 2012

Cittadella dell'edilizia - Como





MBPR + arch. Marco Cristiano Valsecchi
collaboratori: Ing. Matteo Biondi, Ing. Mauro Viganò, arch. Sabrina Palazzoli, Matteo Broggini,Mirko Franzoi e Michela Garau.

Progettualità Urbana. Progetti per Piacenza



Progetto Vincitore. Progettualità Urbana. Progetti per Piacenza
MBPR + arch. Sebastiana Allegrina

“La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. E la storia, del resto, è in funzione della geografia. [...] Il Po comincia a Piacenza, e a Piacenza comincia anche il Mondo piccolo delle mie storie, il Mondo piccolo è situato in quella fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino.”
 G. Guareschi, Don Camillo - Mondo piccolo

“La struttura della città è ferreamente chiusa; ma le strade su cui domina portano lontano ed è su di esse che si prepara l’avvenire. Da esse gli stranieri giungono alla città, formano il sobborgo, sciolgono la chiusa struttura urbana.”
M. Poëte, Introduzione all’urbanistica. La città antica

Meglio cominciare a Piacenza.

Una volta entrata a Piacenza la via Francigena diventa parte della storia urbana della città
Il pellegrino che camminava lungo il tratto urbano tuttora riconoscibile nelle vie Garibaldi, Sant’Antonino e Scalabrini percorreva uno dei primi collegamenti stradali tra i borghi nati al di fuori del nucleo romano: nel medioevo con l’interdizione a svolgere mercati all’interno del castrum e il decadimento del divieto di costruire a ridosso delle mura, nacquero le prime aggregazioni all’esterno della cinta muraria originaria.
Sulle principali vie di comunicazione per la campagna si svilupparono borghi e monasteri, nelle immediate vicinanze del castrum nuove chiese, poi mercati, stazioni di posta, ostelli per i viandanti e un percorso di collegamento.
Questa prima circonvallazione venne costituita  principalmente per ragioni igieniche: essa permetteva un collegamento diretto tra la Postumia occidentale e la via Emilia e diventava quindi un passaggio fondamentale del corridoio sicuro per i cattolici in cammino verso Roma attraverso l’Italia bizantina.
Il progetto di riqualificazione della via Francigena prende le mosse proprio da questo stretto legame tra il cammino del pellegrino e la morfologia urbana della città.

Oltre ad avere individuato un sistema di arredi formalmente riconoscibili come appartenenti ad un unico sistema, il progetto mira a restituire alle più significative tappe del percorso una spiccata compiutezza formale ed evocativa.
Ogni piazza è stata studiata in relazione al suo rapporto con la città e alle emergenze che su essa si affacciano, riacquisisce valore in sé e costituisce un legame formale con le altre tappe. Gli spazi antistanti le chiese tornano ad essere luogo di incontro e di scambio, affermano la propria identità in maniera indipendente dal percorso.
La via Francigena è un cammino che collega luoghi successivi dalla forte connotazione planimetrica e funzionale, in ognuno delle quali il pellegrino/turista può riposarsi, informarsi, trovare momenti di svago.
Le chiese si riappropriano del proprio sagrato: parallelamente alla facciata corrono a terra strisce di marmo bianco di Carrara che descrivono grandi campiture regolari  e danno ordine e disegnano compiutamente piazze di ampio respiro.
In questo contesto gli arredi non sono un semplice oggetto industriale calato nei residui urbani, ma diventano parte del sistema. Pensati come oggetti molto riconoscibili ma anche semplici e standardizzabili, le loro dimensioni e il loro posizionamento sono strettamente legati al disegno delle piazze, ricalcano il direzionamento della pavimentazione e concorrono a creare l’immagine generale dello spazio.
Solo i dissuasori sono indifferenti al disegno della piazza e individuano la strada carrabile pavimentata totalmente in granito scuro spazzolato, mentre le zone pedonali in cui si svolgono le attività di svago sono pavimentate con mattonelle alternate di granito scuro spazzolato e pietra di luserna fiammata grigia. Per contribuire all’aspetto didattico e divulgativo, all’ingresso e all’uscita di ogni area inserti in pietra a pavimento permettono al viandante di leggere il nome della piazza, stia egli camminando a piedi o attraversando in macchina la città. In ogni area viene inoltre individuato un punto focale di supporto, sia esso un lembo di pavimentazione o un muro, sul quale vengono riportate a scopo didattico le principali tappe della via Francigena in Europa.
In quest’ottica il sistema applicabile in tutte le aree urbane che si trovano sul percorso francigeno.

Dal punto di vista funzionale l’intento è quello di realizzare degli spazi di vera sosta, di ristoro, di scambio culturale e di contemplazione del paesaggio urbano, l’intento è cioè quello di riproporre i temi propri delle tappe della via Francigena ma riletti in chiave contemporanea e dedicati alle esigenze del pellegrino/turista moderno.


CONCORSO per la sede dell'ordine degli architetti di Pavia






Ed essendo gli uomini per natura pronti a imitare e a imparare, ogni giorno gloriandosi delle proprie scoperte si mostravano l’un l’altro i risultati delle loro costruzioni, e così esercitando gli ingegni con emulazioni giorno dopo giorno si riplasmavano con maggiore giudizio. E dapprima eretti dei pali a forca e interposti dei rami allestirono muri col fango. Altri disseccando zolle di fango costruivano muri, intelaiandoli col legno, e per ripararsi dalle piogge e dai calori estivi li coprivano con canne e fronde. Dopoché durante le procelle invernali i tetti non poterono sostenerle piogge, facendo gli spioventi ricoprirono con fango spalmato i tetti inclinati e condussero giù le acque cadenti. ( da De architectura, libro secondo di Marco Vitruvio Pollione)

Si è inteso raggiungere lo scopo progettuale attuando un processo di astrazione che muovendo da fascinazioni storiche complesse (il mito della capanna) potesse arrivare a una configurazione fisica enunciata in forma simbolica, si è definito quindi l’ingresso della sede attraverso un controsoffitto conformato da due falde, una forma che suggerisce il rifugio, la casa appunto.
E’ attraverso questa rilettura che si trova la strategia per pervenire a una nuova configurazione dello spazio che per sua condizione oggettiva e per regole date è già quasi completamente definito nella volumetria.
La sfida maggiore in un intervento d’interni è quella di proporre un progetto rispettoso del luogo dato ma che riesca ad essere autonomo da esso, si è quindi cercato di lavorare sulla struttura tipologica a corridoio e sul “quell’accidente” di quota tra il piano di calpestio d’ingresso e quello della biblioteca amplificando l’asse che nasce dall’ingresso, mettendolo in forte connessione con la sala corsi e la biblioteca.



E-Plaza: Design, ITC, Urban Architecture





La seduta pensata per il comune di Jesi risponde agli obiettivi definiti dal bando riferendoli sempre al termine-concetto sostenibilità.

La panchina si compone di un telaio in alluminio riciclato sul quale vengono posizionate doghe in WPC (Wood Polymer Composit). La seduta è abbinata ad uno schienale-bracciolo indipendente che in fase di posa può essere aggiunto e collocato in diverse posizioni adattandosi agli spazi presenti in città. Sottostante la seduta, in posizione riparata, trova spazio un piccolo vano contenente il router wifi e una luce di cortesia che di notte illumina la seduta. La panchina è modulare.

I materiali impiegati per la realizzazione della seduta sono riciclati. L'alluminio è uno dei materiali più economicamente convenienti nel processo di recupero, il WPC utilizza i truciolari di scarto nelle lavorazioni del legno.

La conformazione a telaio della panchina si adatta e si integra agli spazi del centro storico, senza imporsi visivamente rispettando la ricchezza dei materiali e le “fabbriche” di antica fondazione (teatro Pergolesi, Palazzo Pianetti).

Il progetto mira a valorizzare le filiere produttive di alta specializzazione presenti sul territorio. E' stata posta particolare attenzione alla semplicità costruttiva scegliendo due soli materiali così da ridurre sia le fasi di lavorazione che di posa.

Il telaio della panchina è costituito da 14metri di tubolari d'alluminio con sezione rettangolare di 40 x 30 mm, spessore 2mm. Il peso totale di tale struttura compreso di spalliera è di 10 kg, equivalenti alla quantità di alluminio presente in 718 lattine per bevande alimentari da 33 cl. La seduta della panchina è costituita da 8 metri di WPC  con sezione di 105 x 22 mm. Il peso totale della seduta è di 10kg. Il peso totale della panchina è di 20kg.



Folded C !



Folded C - prototipo.



Urban Design Fest / 2009





Progetto segnalato dalla Giuria

Comunità cittadina, partecipazione, giovani
La proposta progettuale nasce dalla volontà di creare dei luoghi fisici cittadini che abbiano la forza di aggregare i giovani e di attivare quelle forze latenti delle giovani generazioni attraverso le proposte culturali e sociali che una città come Pavia propone. Tale vitalità viene catalizzata attraverso un uso innovativo che un nuovo tipo di arredo urbano può avere. Crediamo infatti che le città stiano diventando sempre più solamente un luogo fisico nel quale si svolgono attività meramente materiali, di consumo, ma che invece lo spirito e l’interesse delle persone (e dei giovani specialmente) sia spesso rivolto a uno spazio che travalica la fisicità urbana attigua. E’ ormai opinione condivisa che il principale mezzo di trasmissione e organizzazione della popolazione giovanile (ma sempre più di tutta la popolazione) sia la rete informatizzata con il suo spazio virtuale nel quale ogni utente può, in maniera istantanea, diffondere, scambiare o apprendere notizie e dati divenendo un soggetto pienamente attivo.
Partendo da queste considerazioni preliminari l’arredo urbano, nella nostra personale declinazione progettuale, cerca di strutturare i luoghi fisici cittadini di aggregazione in maniera innovativa attraverso la fornitura di un accesso gratuito allo spazio della rete creando una zona di contatto tra reale e virtuale. Parallelamente alla definizione di un oggetto fisico la proposta prevede un sito/blog in sinergia con le molte realtà culturali pavesi, a disposizione dei giovani e della cittadinanza intera atto alla creazione di uno strumento che, da un lato, “organizzi” la conoscenza delle proposte culturali e sociali che avvengono in città (spettacoli, letture, cinema, eventi, festival) e dall’altro dia la possibilità all’utente di essere soggetto attivo nell’auto organizzazione di eventi e manifestazioni (attraverso forum, social network, ecc.). Lo spazio fisico cittadino, in quest’ottica, assommerebbe ai classici valori storici e sociali pregressi anche questa nuova istanza che vede il ruolo della rete e dei servizi che essa può dare, come motore sempre più attivo nella vita contemporanea.
Si arriverebbe alla creazione di quella che noi definiamo città sensibile ovvero di uno realtà urbana che attraverso lo strumento attualmente più avanzato riesca a esprimere al meglio la propria realtà sociale, culturale e  di giovani forze creative. 

Folded Bench / Panchina
Folded Bench è un sistema di sedute modulari per l'arredo urbano. Il sistema è costituito da tre tipi di sedute differenti: Folded A, un modulo che consente la seduta a 360°; Folded B, un modulo che, grazie allo schienale basso indirizza la seduta su di un lato preferenziale; Folded C un modulo che grazie allo schienale alto permette una seduta più comoda. I tre moduli consentono una molteplicità di sedute in grado di adattarsi agli eventi della municipalità e di rispondere ai diversi luoghi del paesaggio urbano. Ogni parte del sistema è impilabile consentendo all'ente gestore una comoda possibilità di depositare gli arredi non utilizzati. Il sistema, realizzato in lamiera di ferro plastificata, presenta una foratura del materiale sulla seduta e sullo schienale. Tale soluzione è stata adottata per favorire una migliore dispersione termica del materiale in caso di esposizione solare, nelle parti di maggiore contatto col corpo di chi ne farà uso.

Folded Bikerack / Portabiciclette
Folded Bikerack è un sistema di stoccaggio per biciclette in continuità col sistema di sedute Folded Bench. Il modulo base consente di parcheggiare in sicurezza fino a tre biciclette e può essere ripetuto fino a formare un'area di parcheggio più ampia. Folded Bikerack può essere integrato al sistema di sedute o può essere localizzato indipendentemente da esse.

Information Hub / Punto di Informazione
Informaton Hub è un totem informativo multimediale. L'altezza di 3,00 m ne permette una perfetta visibilità al''interno del paesaggio urbano valorizzandone le funzioni informative. Il sistema comprende una bacheca espositiva per annunci e manifesti di libero accesso, un doppio dislplay a Led per comunicazioni urbane della municipalità e dell'utenza, un modulo tecnologico che ospita: un router wi-fi, un pannello solare che ne permette una totale autonomia energetica ed eventualmente altri apparati tecnologici quali un proiettore di immagini video ed elementi di diffusione sonora.



1909 VIDEO




Sul nostro canale YouTube è disponibile il video sulla realizzazione del tavolo 1909 Giro d'Italia.

Opera realizzata per il progetto: 150 Mani / Collezione ITALIANA
Design: Michele Bellinzona e Paolo Ravasi
Realizzazione: MAC Arredamenti

TAVOLO 1909 Giro d'Italia



 


Il progetto proposto per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia è un prodotto d'arredo artigianale eseguito seguendo la tradizione ebanista del territorio canturino. Il tavolo denominato “1909 Giro d'Italia” rende omaggio alla celebre gara ciclistica su strada ideata da Tullo Morgagni che ne annunciò la nascita il 24 agosto del 1908 su La Gazzetta dello Sport. La prima edizione del “Giro” partì il 13 maggio del 1909 alle 3.00 di notte da viale Monza nel centro di Milano e con le sue otto tappe tocco le città di Bologna, Chieti, Napoli, Roma, Firenze, Genova e Torino consacrando Luigi Ganna come primo glorioso vincitore.

Il tavolo “1909 Giro d'Italia”, disegnato dagli architetti Michele Bellinzona e Paolo Ravasi e realizzato da MAC arredamenti, ha un piano ellittico in noce di dimensioni 250 x 120 cm e una base d'appoggio realizzata con curvati di legno impiallacciati con la medesima essenza. Il piano può accolgiere fino a otto persone sedute e ha un'altezza da terra di 73 cm.

Il decoro del piano rappresenta lo schema urbano di un'ipotetica città formata dai quattro più importanti arrivi di tappa della prima edizione della gara ( Milano,Napoli, Roma, Torino) ed è ottenuto tramite l'intarsio di essenze di legno diverse, autoctone delle regioni che costituiscono il nostro Paese, suggerendo idealmente l'incontro delle strade d'Italia percorse dal “Giro”.

Unendo le diverse planimetrie in un unico disegno si ricorda come il giro d'Italia abbia idealmente unito nel corso degli anni l'Italia delle regioni e degli italiani.